mercoledì 7 ottobre 2015

UN GIORNO NORMALE PER MOLTI, MA NON PER TUTTI.

La lunga riflessione su come sarebbero stati i giorni futuri, oggi hanno avuto quella certezza che tanto si attendeva. L'ansia, il terrore, l'angoscia di pronunciare quelle due parole che mettono in discussione un ruolo sociale, sono passati molto meglio di quanto si credeva. E' stato facile lì per lì, nel senso, che è bastata una mezz'oretta per finire un rapporto complicato e all'inizio anche doloroso, poi è arrivata la libertà.
Il dubbio amletico è stato ampiamente analizzato sotto ogni punto di vista per mesi e mesi, poi siamo giunti alla conclusione che per il bene di tutti era giusto così, che questo legame bisognava spezzarlo, che bisognava dare un taglio a questa farsa di perbenismi e di cliché con i quali siamo convinti che la nostra società vada meglio se tutti sono assoldati in un impiego, come giustificazione dei fallimenti interpersonali e non di meno, a discapito di una tranquillità familiare.
La società ci vuole schiavi e la comunità obbedisce, ma da oggi, una di noi ha detto di no. Io l'ammiro per il suo coraggio, la tenacia, le idee e per l'amore grande che rivolge a chi davvero lo merita.
Mi rivolgo direttamente a te:
sei coraggiosa ed il tuo atto è per me, motivo di grande orgoglio, nonché, un esempio da imitare. (non uguale nella scelta, ma per la perseveranza con la quale hai seguito i tuoi ideali)
Sei indispensabile e ne hai avuto la dimostrazione oggi, mentre tutti ti guardavano cavalcare l'onda delle tue convinzioni anche se questo ha significato per loro: perderti.
All'inizio di questa storia, mi sono sentito colpevole delle lacrime che versavi, ma credo di averlo fatto, forse per il tuo bene, per farti capire che ce la potevi fare, senza che nessuno ti aiutasse. Quello era per te un periodo di riscatto morale e hai vinto. Sono contento che questo sia avvenuto, seppure sia costato fatica da parte di tutti, te per prima.
Posso soltanto dirti brava, sei quell'ingranaggio fondamentale che quando manca tutto vacilla, io ne so qualcosa.
Sei la numero uno, ancor più unica che rara e vali tanto oro quanto... pesi, anche se sei un fuscello.
Ti porterei in trionfo come una conquista, sei il vessillo dentro il quale io mi ritrovo in tutto e per tutto, sei la mia bandiera.


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