lunedì 12 ottobre 2015

PENSIERI E PAROLE (A RANDOM)

Il concetto, di per sé è assai banale, troppo scontato e fortemente basilare, così essenziale da non poterne fare a meno, purtroppo; sto parlando dei soldi. Mi fa una rabbia sapere che tutto quello che facciamo è in funzione del denaro, che per ogni progetto da ideare o sogno da realizzare, si debba per forza avere dietro una forte somma di concretezza denominata: pecunia. La vita quotidiana è flagellata dall'esborso di denaro ed è una cosa talmente radicata dentro il nostro essere, da non poter evitare di compiere l'azione che porta a dovere pagare ogni cosa, ovvero: il consumare.
Fare la spesa è la capolista, di tutte quelle cose che non si possono omettere dal compiere giorno per giorno e questo comporta anche tutta una serie di acquisti che crediamo siano essenziali ma che in verità vengono indotti dalle aziende produttrici di beni.
Dovrei mettere per iscritto, quanto costa vivere 24 ore, cioè redarre una lista di tutte quelle cose che si consumano nell'arco di una giornata e di conseguenza, quante se ne pagano; sarebbe un esperimento interessante. Oppure, immaginare una vita da sogno e sapere alla fine quanto costa sognare.
Certo, la faccenda è piuttosto avvilente, nel senso: sapere che anche i sogni non sono più gratis, ci dà l'idea di quanto siamo diventati gretti e materialisti.
Se si chiedesse ad un bambino di esprimere un desiderio, molto probabilmente quello risponderebbe con la marca di un gioco. Se invece lo si domandasse ad un adulto, la prima cosa da lui desiderata, sarebbe di possedere una montagna di soldi.
Non voglio fare per forza l'anticonformista o il puro d'animo, ma se il Genio della Lampada mi avesse chiesto da bambino di esprimere un desiderio, avrei risposto di poter volare. Oggi chiederei di far vivere una vita felice ai miei figli, così da poter volare con il cuore pieno di gioia. Lo giuro!
                                                         
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Da qualche tempo a questa parte, ho il sospetto di avere delle microspie nel bagno. E' incredibile, ma ogni volta che entro in casa per lavarmi le mani, sento il rubinetto del vicino dirimpetto o quello di sopra, che apre l'acqua nel mio stesso momento. Anche quando faccio la doccia sento a turno, che qualcuno ha avuto la mia stessa idea e perciò sento la doccia dei vicini che è in funzione con la mia. Non nascondo che quando uso il bagno con lo scopo per il quale è stato inventato, c'è qualcuno dei vicini che tira lo sciacquone insieme a me. Non ci credo che siano solo coincidenze, faccio fatica ad accettare che altre due famiglie abbiano i miei stessi orari, anche perché i miei sono assurdi. Da quasi tre anni in cui vivo nella nuova casa, mi sento osservato; qualcuno mi spia...

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Per ovviare al problema del prolungamento di un altro anno di palestra, questa settimana ci sono andato con una certa costanza, già all'orario di apertura, ovvero: alle sette di mattina. Devo ammettere che è stata mia moglie a suggerimi di andarci appena sveglio, così da avere il resto della mattinata libera, nonché la possibilità di portare avanti tutti i miei bei progetti che mi sono prefissato per quest'anno. L'idea mi ha molto stuzzicato, in visione del fatto che pensavo di non trovare nessuno a quell'ora e poter fare ogni cosa senza quella fastidiosa presenza attorno a me; cosa più che mai errata. Alle sette del mattino ci sono forse anche più persone di quanto ne trovassi al mio solito orario e ne sono rimasto stupito. Tutti gli impiegati che lavorano in zona Bicocca, probabilmente non si sentono sufficientemente svegli, se prima non si sparano un paio d'ore di esercizio fisico, fa benissimo lo so, però che cavolo, hanno avuto tutti la mia stessa idea? (o meglio quella di mia moglie) Mi rendo conto di vivere in una città sovrappopolata, però è vero anche, che se non ci fossero tutte queste persone la palestra alle sette sarebbe chiusa. Pazienza, devo continuare a condividere gli spazi e gli attrezzi. Se condividessero con me i miei chili di troppo sarei anche più felice.


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