giovedì 28 luglio 2016

PIZZA ALLA CAFFEINA

Dopo aver trascorso tutto il giorno a Pavia per una gita familiare, torniamo a casa per l'ora di cena; docce e relax di una mezz'oretta, spunta il quesito di cosa mangiare. Si vota per la pizza: un plebiscito. 
Sento dire spesso che la pizza non stanca mai, forse s'intende che non concilia il sonno. Parole sante!
Ho mangiato la mia pizza intorno alle 21.00 e per tutta la notte non ho fatto altro che bere e rigirarmi nel letto, che dramma.
Prima di tentare di dormire abbiamo visto due film, poi ho dato uno sguardo alle notizie di oggi (mai qualcosa di bello) ho letto due capitoli del libro di queste settimane e ho sentito di aver finalmente trovato la stanchezza giusta per chiudere gli occhi. Niente da fare. 
Mi sono alzato quattro volte per bere ed ogni volta che ho introdotto dei liquidi, li ho espulsi con quel dannato sudore notturno e, nonostante sia venuto giù il diluvio che ha rinfrescato un po' l'aria, ho comunque il ventilatore puntato ed il calore non mi dà tregua. 
Perciò mi alzo, bevo ancora e mi rimetto a leggere, ho ancora sete, cerco quell'acqua bella fresca e gassata ma sono arrivato in fondo alla bottiglia; capita sempre così quando ho l'arsura l'acqua scarseggia sempre; sarà la legge di Murphy, forse in questo caso è la maledizione di Babbo Natale (la pizzeria si chiama così)
Sono qui che alle 5.00 del mattino non ho ancora trovato pace. 
Che diavolo mi hanno messo dentro a quella pizza, la taurina?
La cosa peggiore è che oggi avrò una notte da passare in turno a lavoro e sarò completamente rimbambito, più del solito; che sventura.
Ho capito che dopo una pizza ci vuole dell'alka seltzer, magari 10 litri di acqua gassata, o in alternativa un potente sedativo.




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