domenica 3 luglio 2016

MILANO FAMILYPROOF

Difendo a spada tratta Milano da troppo tempo ormai, eppure, per quanto mi prodighi a tessere le sue lodi, questa ogni giorno, mette a dura prova la mia inossidabile fedeltà. Ne parlo spesso con mia moglie e ne viene fuori che la nostra città non ci appartiene più come una volta poiché: non offre nulla che non sia a pagamento, non è a misura di famiglia, i servizi di cui dispone sono accessibili solo a chi può attingere da enormi portafogli banconote a non finire, e come se non bastasse, ad ogni angolo mostra la sua pericolosità, tranne che nel centro; ovvio.
La netta distanza che separa le famiglie normali da quelle ricche è sempre più evidente specialmente se le attività per passare una giornata senza troppe pretese, si debbano necessariamente pagare tutte le volte con grosse somme di denaro, tradotto significa che i bambini meno abbienti non hanno diritto al divertimento. Sta diventando proibitivo fare qualunque cosa come muoversi con i mezzi pubblici, vedere un film al cinema, mangiare fuori per pranzo o a cena, soprattutto per una famiglia numerosa (e lo sarà sempre di più) come la mia.
Se si sceglie di intrattenere i figli in un giardinetto qualsiasi, bisogna scontrarsi con i padroni dei cani che usurpano ogni spazio verde, con la sporcizia lasciata da chiunque non abbia un minimo di senso civico, con i disperati che dormono in cerca di un luogo fresco, con i ragazzini che fumano e bevono in barba ad ogni regola sociale, con gli anziani che per ogni rumore percepito attaccano come vipere velenose.
Per evitare tutto questo, è d'obbligo pagare per una qualunque forma di intrattenimento; ma che senso ha?
L'opzione a cui si arriva dopo aver ragionato su tutti questi elementi a noi sfavorevoli, nonché essere stati avviliti dalla cruda realtà, è quella di pensare di cambiare casa un'altra volta ma in un posto dove quattro mura non costino uno sfacelo di soldi, dove è possibile avere a disposizione dello spazio per creare del divertimento sano a costo zero e dove ci sia un po' di natura intorno al posto di avvilenti palazzi.
Preferirei non dovermene andare da Milano, già l'ho fatto una volta e sono rimasto scottato, perciò ci vado con i piedi di piombo verso questa possibilità. Eppure per quanto sia grande il mio snobismo verso l'hinterland, e per quanto io sia per la città ad ogni costo, mi sto scontrando con quella che è diventata Milano negli ultimi anni, ovvero, una città bella solo se si è giovani e senza figli, oppure se si fa parte della ricca borghesia. Gli esponenti di entrambe le due categorie hanno sì la facoltà di vivere la città per quello che è, ovvero, alla moda ed esclusiva.
Quando vivevo a Rozzano pensavo che fosse la miglior cittadina al mondo, ne vedevo solo le comodità e i difetti che l'hanno da sempre contraddistinta nel corso degli anni, non mi facevano né caldo né freddo, poiché da quando ho iniziato ad andare alle superiori, ho frequentato sempre e solo Milano. Quando poi ho conosciuto mia moglie e sono andato a vivere con lei in una delle zone più centrali del capoluogo lombardo, ho stravolto completamente le mie opinioni a riguardo del piccolo comune per sposare completamente la scelta di vivere in centro. Come dicevo prima, per poter vivere bene in città, si deve essere giovani e senza figli, perché tutti i divertimenti sono a portata di mano e a un tiro di schioppo da qualunque punto si parta. Nel momento in cui sono diventato genitore, ho visto i limiti della mia città però sono ancora così "innamorato" che ho lasciato perdere le mancanze che ha nei confronti delle famiglie. Ora però credo che non si possa chiudere gli occhi ancora per molto, devo aprirli e rendermi conto che, se un sacco di nuclei familiari sono andati a vivere alle porte della grande città, un motivo ci sarà, anzi a ben vedere, ce ne sono molti purtroppo.


Nessun commento:

Posta un commento

COME UN ANNO FA

 L'anno scorso siamo rimasti rinchiusi per mesi a causa di un virus letale, sconosciuto e altamente aggressivo, dopo un anno siamo ancor...