martedì 23 agosto 2016

DIARO DI BORDO DEL CAPITANO pt.1

Ci accingiamo ad iniziare il terzo giorno di mare nella baia dell'alto Tirreno. Gli incontri con la popolazione locale non ci hanno meravigliato molto, sapevamo che tipo di gente avremmo incontrato e le loro abitudini, ma mai avremmo pensato di dover condividere parte di quel fazzoletto di spiaggia, con una famiglia insopportabile.
Lui: si avvicina verso la cinquantina, ha perso malamente i capelli e la gioia di vivere. (ammesso che ne abbia mai avuta) Non si stacca dal telefonino nemmeno quando la moglie gli urla di andare in ufficio se deve continuare a lavorare anche quando la famiglia è in spiaggia, non si interessa minimamente del figlio e messo alle strette, non ha idea di come ci si comporta né con lui ma nemmeno con tutto il mondo intorno.
Lei: è in atto un inesorabile declino. Sarebbe fuori moda anche tra gli ominidi del paleolitico, viene denigrata dal marito e si occupa dell'unico uomo che ancora la considera, ossia, il figlio. Sogna di attuare desideri sessuali mai inespressi con chi l'accompagna ma il suo timore reverenziale nei confronti del capofamiglia, non le permette neppure di pensare ad una cosa tanto ardita.
Il figlio: come tutti i figli unici è viziato, tremendamente indietro nella fase di apprendimento e nutre quella curiosità che sfocia nella maleducazione. Si rigira la madre come vuole e agogna l'attenzione di quel padre inesistente. Cerca in maniera disperata un amico ma una volta trovato, tenta sempre di sovrastarlo.
Più che una vacanza mi ritrovo a fare un'analisi sociologica per meglio comprendere le situazioni giornaliere poiché i personaggi che mi gravitano attorno meritano spesso uno studio approfondito, esaurito questo, ne consegue una totale indifferenza da perte mia e della mia famiglia.
Per quel concerne invece la fauna locale, ebbene, anche in questo caso l'attenzione della nostra famiglia viene richiamata dalla presenza di un gatto che ci attende sul balcone in cerca di cibo e magari di qualche carezza. Noi abbiamo lasciato a Milano i nostri per essere più spensierati e invece le cose seguono un diverso corso forse perché questo è il karma.


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