lunedì 15 agosto 2016

FERRAGOSTO A MILANO

Mi sono appena svegliato dal turno di notte, ho teso l'orecchio per sentire se in casa ci fosse qualcuno; niente, nemmeno la musica. Fuori non è molto diverso dalle mura casalinghe, non c'è assolutamente nessuno in giro, neppure i piccioni, neanche il gatto che di solito si aggira per il quartiere che ho chiamato Prosciutto, sicuramente sarà andato a buscare del cibo in zone più turistiche. Qui nella via sono da solo con la "Signora in Blu" ossia una donna che veste sempre con una camicia blu e incontro ogni qualvolta metto il naso fuori di casa. Milano è desolata, silenziosa, senza vita ed è uno di quei momenti nel quale si può davvero apprezzare la bellezza della metropoli. Se fosse sempre così sarebbe una pacchia, niente stress per il parcheggio, niente code, nessuna attesa. C'è da dire che in città sono rimasti solo i casi umani, quelli che di solito se ne stanno in sordina in qualche angolo nascosto senza palesarsi, senza sapere della loro esistenza e forse c'è qualcosa in comune con loro quando ci si incontra...
Per rimanere in tema con la giornata di desolazione, anche il frigo si presenta vuoto e io comincio a sentire la fame, oddio, stare un po' a stecchetto mi fa sicuramente bene, però è decisamente triste sapere di essere da solo in quasi tutta la zona con lo stomaco vuoto.
Un deserto di cemento è così che la mia città si sente in questo breve periodo, forse riprende fiato per poi correre di nuovo per tutto l'anno a venire. Qua e là ci sono cantieri aperti per la risistemazione delle strade cittadine in modo che i milanesi possano ritrovare la città pronta e in ordine, con qualche disagio per chi come me, rimane qui in attesa della partenza, ebbene sì, settimana prossima anche noi ce ne andremo in vacanza, dopo la lunga permanenza in città.
Fortunatamente il clima nei giorni scorsi è stato clemente, non si è morti di caldo, anzi, è stato piuttosto gradevole e ha permesso di poter andare in giro senza boccheggiare come quelli che necessitano dell'ossigeno terapia. Milano mi piaci così, però ora sento il bisogno di staccare, di vedere un diverso tipo di paesaggio, di fare delle lunghe sessioni in spiaggia con i miei figli, perché neppure loro resistono a questa forzata astensione dall'euforia vacanziera, sentono la necessità di fare dei bagni lunghi e spensierati, eppure nonostante l'infinita attesa, sono stati bravi e pazienti, non si sono lamentati e tengono duro insieme a noi.
Fra una settima sarà tutto diverso finalmente.


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