martedì 4 ottobre 2016

I CINESI: UN POPOLO BIZZARRO

Se c'è una popolazione che mi lascia sempre più perplesso, è quella cinese. Non è da tempo ormai una sorpresa vedere dei cinesi a Milano, anzi, per venire a lavoro attraverso tutti i giorni la Chinatown milanese, per cui ho fatto davvero l'occhio per quel che riguarda la fisionomia, per non parlare dell'instancabile attività lavorativa essendo sempre così indaffarati e laboriosi. Ma c'è un elemento che mi sfugge, ossia: il loro gusto estetico. Per come la vedo io, il gusto estetico non sanno nemmeno dove sta di casa, poiché riescono ad indossare sempre la cosa meno opportuna in ogni situazione; per esempio: quando in una determinata occasione viene richiesta una certa eleganza, le donne indossano sempre dei vestiti neri con pizzi e merletti più adatti a dei funerali, piuttosto che celebrazioni di un certo calibro come i matrimoni, oppure, mettono delle cozzaglie di indumenti che farebbero a pugni pure con Mike Tyson (mettendolo a ko; ovviamente) sperando di apparire raffinate agli occhi degli altri. Questo succede però solo nel momento in cui si vestono con abiti occidentali, invece per quel che concerne i loro tradizionali, nulla da dire.
Gli uomini di solito sono più casual, sempre molto dozzinali in verità, ma non eccentrici quanto le donne, però sanno essere anche loro davvero inappropriati, anche qualora indossino una semplice giacca e una camicia, perché spesso sembra che vi abbiano dormito dentro per una settimana o che provenga da qualche lontano parente.
Il simpatico popolo orientale mi stupisce non solo per l'abbigliamento, ma anche per le loro attività ludiche; mi spiego: al solito giardinetto dove porto i miei bambini a giocare, incontro anche moltissime famiglie cinesi, per essere più precisi, ci sono molti nonni con i nipotini al seguito. Ebbene, questi arzilli vecchietti, molte volte si allenano intorno al parchetto, correndo e sbattendo le mani in maniera totalmente senza senso, saltano la corda con quelle dei nipoti in modo alquanto precario e si improvvisano runner con tanto di camicia e scarpe con il tacco, sia uomini che donne. Queste tipi di attività sportive le vedo tutte le mattine e la cosa mi fa molto sorridere poiché in concomitanza con gli esercizi fuori fase della vecchia guardia cinese, un gruppetto di anziani italiani esegue con religiosa perizia le varie figure di Tai Chi Chuan nemmeno fossero loro i cinesi.
Anche in ambito commerciale, s'inventano attività creative per sfondare la dura legge del mercato, basti solo pensare ai luoghi per massaggi con tanto di happy ending, che dire, ne sanno una più del diavolo. Ma cosa direbbe Mao del suo popolo dopo 40 anni dalla sua morte? Chissà.
E' cambiato molto la società cinese dai tempi di Mao fino a oggi, ma quello che credo sia rimasto fedele alla linea sarà sicuramente, la voglia di fare, che poi sia fatto bene oppure male, è un altro paio di maniche l'importante che sia Made in China.


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