lunedì 10 ottobre 2016

IL SERVIZIO MILITARE

Quando ero ragazzino, aleggiava il mito del servizio militare, non tanto come un desiderio di partecipazione, più che altro era un evento decisamente temuto sia da me, che da i miei coetanei. Capitava che ogni tanto qualcuno del quartiere partisse per il militare e allora da lì cominciavano tutta una serie di racconti, misti a leggende, unite a fandonie, su cosa davvero capitasse nelle caserme. Si faceva del terrorismo psicologico sugli atti di nonnismo da parte dei commilitoni più anziani ai danni dei nuovi arrivati, e tutti coloro che sentivano queste storie speravano di non subirle mai.
Ho sentito tante di quelle balle sui dispetti tra i camerati da aver creduto per anni che andare al militare significasse essere torturati giorno e notte.
Il primo campanello d'allarme sul principio del calvario era la lettera dei tre giorni, questa la si poteva anche interpretare come l'inizio della fine. Chi riceveva la cartolina era condannato a partire per qualche guerra nel mondo e morirvici, ovviamente. Non si tornava più indietro o perché appunto si moriva in guerra, o per mano dei militari "nonni". Inutile dire che ero a dir poco scioccato nel sentire cose così tremende. Eppure mio padre che fece la marina da giovane, mi raccontava che quei due anni passati alla naja, sono stati i suoi anni più belli. Da ciò che sentivo dire da mio padre, trovavo un leggero conforto, ma dopo aver visto dei film come "365 giorni all'alba" "full metal jacket" e "gunny" sono sprofondato nella paura più totale. Sono sicuro che quei film abbiano avuto un effetto traumatizzante su tutti coloro che l'hanno visto, specie, se si era pronti per partire; io che non ho mai fatto il militare non ho mai avuto una conferma che quelle cose accadevano per davvero. Però la smentita effettiva l'ho poi avuta da mio fratello, che quando partì per la naja, mi disse che non accadeva nulla di quel che si diceva.
Io non ho fatto il militare perché studiavo e ho rimandato persino i tre giorni per lo stesso motivo, a furia di rinviare, alla fine il servizio di leva non fu obbligatorio ed era esattamente ciò che ho aspetto di sentire da quando cominciarono a raccontarmi del militare. Di certo anche se la leva fosse rimasta obbligatoria avrei scelto di fare il servizio civile, dato che, con la fortuna che avevo, mi sarebbe capitato sicuramente un ufficiale come il sergente Hartman e io di conseguenza, sarei potuto diventare "Palladilardo".


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