martedì 11 ottobre 2016

QUANTO COSTA UN CONCERTO AL GIORNO D'OGGI

Troppo spesso si sente parlare dei biglietti dei concerti che vanno letteralmente bruciati in pochi minuti sul web e poi, rivenduti a prezzi esorbitanti. Ma in che modo si può combattere questo crimine? Se ne parla tanto ma si agisce davvero poco, perché d'altra parte ci guadagnano tutti, meno che i fan, ovviamente.
E' da qualche anno che non vedo un live fatto da grandi band, l'ultima è stata quella dei Green Day a Rho con mia moglie, dato che avevamo cancellato la data di Bologna ( per colpa dell'abuso di alcol di Billy Joe, e noi eravamo là) in quel caso mi ricordo di aver comprato i biglietti da Mariposa, come ho sempre fatto in passato. Ora però le cose stanno cambiando, dato che i biglietti si comprano sul web in tutta comodità; certo, se si è fortunati o eventualmente degli hacker. Penso che anche per i rivenditori tradizionali sia difficile acquistarli, esattamente come per il pubblico, dato che le agenzie secondarie si accaparrano centinaia di biglietti dalle major primarie in fatto di vendita, per esempio: Ticketbis. Costoro grazie a dei software particolari collegate a carte di credito illimitate, comprano cinquantamila biglietti al minuto, per poi ricavarci il doppio, se non al quintuplo.
Leggevo prima del concerto a San Siro dei Coldplay, ebbene, il prezzo dei biglietto è arrivato alla sproporzionata cifra di 2500 euro!!! Cose da pazzi. Ma chi ce li ha tutti quei soldi per vedere Chris Martin e soci? E' ovvio che il ricavato di quelle folli vendite non va di certo alla band, ma a quei farabutti che si arricchiscono con questi magheggi truffaldini. Bisognerebbe fermare questo fenomeno.
Di soluzioni vere e proprie non se ne parla; sì certo, ci sono gli esposti in procura, al Codacons, alla Guardia di Finanza, ma sono tutti provvedimenti che lasciano il tempo che trovano, dato che ad ogni evento live si ripresenta sempre la stessa soluzione.
L'unica arma di difesa del fan, sarebbe quella di boicottare il concerto, anche a discapito del proprio artista preferito o del gruppo della vita, in questo modo la grossa cifra spesa dalle agenzie secondarie per comprare tonnellate di biglietti, non verrebbe coperta dai ricavi delle rivendite, allora sì che si procurerebbe un danno a questi cialtroni. Ma chi lo farebbe mai? Nessuno.
Probabilmente gli artisti dovrebbero mobilitarsi per la causa, bisognerebbe che facessero attuare un criterio più equo delle vendite, altrimenti, nessun live. Non so quanti sarebbero disposti a farlo, specie   i grandi nomi italiani. Qualcuno però si è fatto sentire come Dave Grohl, ora di preciso non so cosa abbia fatto, credo abbia solo portato avanti la causa negli States, però da quel che sentivo in radio, grazie anche alla sua denuncia le cose in America sono un po' cambiate.
Peccato che io vivo in Italia e nessuno si è mosso contro questo nuovo tipo di bagarinaggio virtuale, sarà che in America hanno più a cuore la situazione economica dei fan, sta di fatto che qui si parla parla, e non si conclude mai nulla.

Qui sotto un link che finalmente parla del modo di arginare questo fenomeno:

http://startupitalia.eu/63968-20161011-coldplay-biglietti-ticketone-dynamitick




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