venerdì 28 ottobre 2016

LA SIGNORA DI VIA LUSSINO

Ogni anno, da quando vengo accesi i caloriferi, fino al loro spegnimento, una certa signora di via Lussino ci chiama per comunicarci che i suoi termosifoni sono spenti. Se la conversazione si limitasse a questa informazione, sarebbe ripetitiva, noiosa quanto vuoi, ma non incorreremo in veri e propri asciugamenti come invece avviene ogni volta che si risponde a costei. La tal signora, soffre di un disturbo quasi incurabile: la logorrea, oltre a dire che appunto lei sente freddo in casa, comincia a raccontare tutta una serie di sciagure che le sono capitate nel corso degli anni ma che a tutt'oggi, continuano imperterrite a flagellare la salute di questa donna; insomma, non hanno mai fine.
Mi ha detto che:

  1. Una volta è stata investita dalla corriera.
  2. Ha la spina dorsale spezzata. (potrebbe essere la conseguenza dell'incidente ma non l'ha ben specificato)
  3. Quando sente freddo la pressione le sale a 290.
  4. E' rimasta molto presto vedova ed ha dovuto crescere i figli da sola.
  5. Le morì un figlio in tenera età. (povera, davvero mi dispiace)
  6. Quando resta troppo alzata le gira la testa.
  7. Soffre di cuore.
  8. Il geometra tal dei tali, sa perfettamente quali sono i suoi acciacchi, per cui lei non mente.
  9. Sua nuora ha lasciato il figlio ed il nipote per scappare via di casa.
  10. Non può mangiare troppo perché a qualcosa allo stomaco.
  11. Una trave di ferro le ha rotto la spalla destra.
  12. Prima viveva a Milano e quando si è trasferita è andata in depressione.
  13. Ha fatto un sacco di lavori per mantenere la famiglia e per questo si è poi ammalata.
  14. Non ci vede.
  15. Non ci sente. (questo lo so per certo, perché quando provo a parlarle va anti come un treno)
  16. Soffre d'insonnia.
  17. Non riesce a pagarle le spese del condominio.
  18. La gente nella città dove vive è cattiva, per questo non parla con nessuno (vorrei proprio vedere)
  19. E' molto religiosa e ogni sera prega per i giovani (questo spiega molte cose)
  20. Il raffreddore non le passa mai.
Queste sono solo alcune delle cose che a me, ma anche ai miei colleghi, sciorina tutte le sere. Potrei andare avanti con l'elenco fino al numero 90.274, però preferisco fare un sunto di tutto ciò che le capita ogni giorno e di ciò che le è successo tempo fa.
C'è da spezzare una lancia in suo favore, ogni volta che io le rispondo, o meglio tento di rispondere, lei mi dice: "Dimmi amore." Fondamentalmente è di sicuro una donna disturbata, però non è cattiva ed è per questo motivo che prima di metterle giù, passo almeno venti minuti al telefono con lei, come dire mi fa pena, però poi ad un certo punto diventa insopportabile.
La conversazione parte dicendo il suo nome e finisce che mi racconta, non solo i suoi guai, ma anche quelli di tutti gli altri condomini del palazzo, alla fine sembra aver stilato un bollettino di guerra. Per fortuna non sono scaramantico, altrimenti dovrei tenere fissa una mano sui gioielli di famiglia come protezione contro la jella che costei emana con le sole parole. In alcuni momenti faccio fatica a credere che queste calamità possano capitare ad una sola donna, sarà che chi vede nero, vedrà sempre più nero, però cavoli; la vita è stata proprio beffarda, anzi, si è davvero accanita contro di lei.
L'altra sera, ormai sfinito dalla tristezza del racconto, le ho proposto di andare a Lourdes, ma con tutta la sfiga che ha in corpo, come minimo torva chiuso.
Fra poco dovrò andare a lavoro e sono proprio curioso di sapere che cosa le sarà capitato oggi.
Certamente non sarà qualcosa di allegro, pazienza tanto ormai sono diventato un operatore del telefono amico.






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