venerdì 16 maggio 2014

LA GITA DI CLASSE

Il giorno della gita è da sempre considerato il momento migliore dell'anno scolastico fin dalla notte dei tempi. Solitamente il momento del viaggio con la scuola lo si effettua in maggio per lo più, visto che il mese comincia ad essere pienamente favorevole per una giornata all'aria aperta. Personalmente le mie gite le ricordo tutte con gran piacere, ovunque io sia andato me la sono spassata allegramente con i compagni che all'epoca erano dei veri amici. Il bello stava nel trascorrere un momento differente dal solito, cioè seduto tra i banchi ad ascoltare le lezioni degli insegnati. E' abbastanza sottinteso che le migliori di tutte le gite sono quelle fatte da adolescente, per tutta una serie di motivi che vanno dal passare la serata al pub con i professori, alla la notte in camera con le ragazze, però devo dire che anche quelle fatte alle elementari sono state un divertimento puro e sano.
Mi trovo ora a scrivere di questo argomento così piacevole, perché fra poche ore la mia bimba salirà sul pullman insieme ai suoi compagni e le maestre, per la prima gita fuori Milano. Anche durante la scuola materna è andata in giro per teatri e parchi, ma si trattavano di uscite vicine, nulla di molto impegnativo. Domani dovrà affrontare un piccolo viaggio in un pullman enorme e seguire dei sentieri in un bosco. Non ha fatto altro che parlarne tutta la settimana, era davvero elettrizzata all'idea dover andare via, mi ha fatto molto tenerezza vederla così in preda alle sue emozioni. Mi moglie prima mi ha mandato un messaggio in cui scriveva, di sentirsi molto genitore a preparale lo zainetto, dover puntare la sveglia più presto del solito, di accompagnarla davanti alla scuola e farle prendere posto sul pullman, è come un passaggio quasi rituale. Prima noi, poi loro. Oltre all'euforia per il viaggio, c'è pure da mettere in conto quel pizzico di preoccupazione che si posa accanto a noi dalla partenza fino all'arrivo, augurandoci che tutto vada per il meglio e che tornino a casa esausti ma contenti. Ovviamente ogni genitore pensa anche a questo nel veder partire il proprio figlio ed è una cosa che ritorna come un boomerang poiché anche i miei genitori avranno pensato alla stessa cosa. C'è da dire che mia figlia è una bambina molto giudiziosa e noi ci fidiamo pienamente di lei, per cui le mie sono ansie da padre apprensivo, oltre a questo nulla di più. Io sono qui di notte a lavorare, il che significa che mi perderò il momento cruciale della partenza e del saluto dal finestrino con la mano (sono sicuro che mia moglie qualche lacrima la verserà), ma prima che escano di casa la chiamerò per augurarle buon viaggio, nel frattempo sogni d'oro.

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