venerdì 6 giugno 2014

I PEPERONCINI ROSSI PICCANTI AL CHILI

Nel mio fantastico Ipod, oltre ai Pink Floyd come già scritto in passato e i Litfiba, tanto detestati da mia moglie, spesso e volentieri trasmette la discografia completa dei RHCP. Detto chiaramente non sono un fan sfegatato di questa band, cioè conosco tutto il loro vecchio repertorio e ho anche tre album originali, però non ne faccio una malattia. Nell'ultimo periodo li ho ascoltati in maniera massiccia e ho notato con piacere una cosa, per quanto abbiano avuto cambi repentini della formazione, hanno mantenuto lo stesso sound senza mai scadere nel così detto "commerciale". Ho anche visto delle performance di Chad Smith, il batterista e mi sono dovuto ricredere sulle sue doti, in quanto ha quel tocco funky nel suonare rock, che lo contraddistingue da molti altri (e che anch'io nel mio piccolo prendo spunto all'occorrenza). Il vero cruccio dei Red Hot sono stati i chitarristi, prima Hilel Slovak deceduto, dopo arrivò John Frusciante (che era uscito dal gruppo), sostituito da Dave Navarro, poi è rientrato ed è uscito di nuovo e al suo posto ora  c'è Josh Kinghoffer. Flea è il mio preferito perché è un pazzo scatenato ma anche un bassista con i contro slap, nonché un eclettico musicista. Per quanto riguarda Anthony Kiedis forse è quello che mi sta meno simpatico, non saprei dire il motivo è una questione di pelle, nel senso che mi sta sulle pelle, povero, non è proprio così, forse lo trovo un po' menoso e non credo abbia una voce fantastica, però è valido senza dubbio. Detto tra noi lo vedo molto somigliante a quello che fece Mary per sempre detto King Kong e una mia cugina. Comunque sia i RHCP tra la moltitudine di band presenti nel mondo è quella che dura da una vita, mantenendo sempre una certa coerenza nello stile degli album, per questo vi apprezzo.


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