venerdì 13 giugno 2014

MUNDIALINHO

Oggi è iniziato ufficialmente il campionato del mondo di quel simpatico sport detto " il calcio" o "del pallone", "soccer" all'inglese o "football" all'americana e via discorrendo. Io sono particolarmente affezionato a questo evento, poichè tutta la mia vita attuale ha avuto inizio con il campionato del mondo del 2006 vinto dall'Italia. Mi ricordo come se fosse ieri quella magica notte. All'epoca lavoravo ancora al pub sui navigli ma quel giorno ero di riposo. Fortuna ha voluto che un mio collega, inetenzionato a chidermi un cambio turno, sapendo che a me il calcio non è mai piaciuto, non mi chiese nulla è preferì vedere la finale dalla birreria. Io guardai la partita a casa di un mio amico, sofferndo ai rigori come da copione, tutti insieme alcolizzati e ben fumacchiati, fino all'ultimo gol. Quando uscimmo di casa per andare a festeggiare e fare in strada il famigerato carosello, le strade erano già congestionate. La nostra meta non fu piazza Duomo come tutti i milanesi, bensì la festa di Rifo in zona fiera. Forse quella fu una delle ultime organizzate dal partito di Rifondazione, dove tra l'altro militavo con i miei amici, fatto sta che in preda alla gioia nazionale, continuammo a festeggiare fino a notte fonda. In quell'occasione incontrai quella che poi divenne mia moglie, ma ancora non sapevo nulla del mio futuro. Io salì in macchina con altra gente che scroccò dei passaggi qua e là, per arrivare in posti assurdi in preda al delirio della festa e tra questa c'era anche lei. Alla fine in qualche maniera non meglio definita, ci siamo ritrovati solo noi due nella sua macchina, imbottigliati in mezzo ad un milione di auto ferme sui bastioni di porta venezia, tra urla, clacson, sbandieramenti e trombe spianate. Parlammo così tanto da non accorgerci che le auto intorno a noi magicamente sparirono, completamente dico, come se fossero state tolte una ad una, da una mano gigante senza creare il benché minimo rumore. Ricevetti tutti segnali per affermare con sicurezza che quella si trattava di una notte magica, dalla quale nacque una vita futura ancor più splendida. Per racchiudere con una sola frase quello che capitò la notte del 9 luglio, ero solito dire così: "l'Italia ha vinto il mondiale, ma io ho fatto veramente gol."


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