mercoledì 25 giugno 2014

LE SCARPE DI CHEN

Quand'ero piccolo avevo due grandi idoli che seguivo con grande passione, uno era Schwarzenegger, che per quanto si è dimostrato negli anni a seguire, un tipo tutt'altro che meritevole di rispetto (mi riferisco al suo ruolo di governatore della California) ha fatto dei film divenuti alcuni dei quali, dei veri e propri cult movie. L'altro era Bruce Lee ed era il mio preferito in assoluto. I suoi film erano abbastanza trash, nel senso che avevano delle trame piuttosto povere di contenuti, il fulcro della pellicola era posto nei combattimenti e su quello non veniva lesinato nulla. E quando il grande Chen menava le mani e i piedi con la velocità e la furia di un gatto, io mi esaltavo come un bambino quale ero, e cercavo di riprodurre tutte le mosse davanti alla TV, quanto un suo possibile allievo. La carica che mi dava guardare i suoi film, mi rimanevano addosso per diversi giorni, tanto che supplicavo mia madre di andare al mercato rionale per comprarmi le scarpe di Chen. Ora, visto che i film erano ambientati spesso in una Cina povera, le calzature indossate dai veri personaggi, non potevano che essere scarpe a bassa finitura. Ciò che si avvicinava maggiormente a quelle portate dal mio idolo erano le Espadrillas. Le scarpe di per sé erano davvero scadenti, ma appena le indossavo mi libravo in aria con prodezze, capriole ed evoluzioni degne dei migliori maestri di kung-fu. Non facevo altro che correre come un matto tutto il giorno per il cortile sotto casa e davvero credevo di essere un seguace del mitico Bruece Lee. L''usura delle scarpe non me le facevano durare più di un paio di giorni e quando vedevo che perdevo i pezzi dalla suola fatta di paglia, in qualche modo lo sentivo come una sconfitta. Ma bastava un altro film ed un nuovo paio di scarpe, per ritornare un maestro autodidatta del kung-fu.


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