lunedì 27 ottobre 2014

LA DURA LEGGE DEL GOL

Quando sento i ragazzi o i signori parlare animatamente tra loro, in modo dettagliato e articolato, significa che stanno parlando di calcio. Non c'è argomento che più accomuna gli animi infervorati dei tifosi e dei "tecnici" del gioco, come quello delle partite viste. Per quanto mi riguarda, non entro mai nel discorso perché per inciso, non capisco nulla dell'argomento, ma mi diverte vedere quanto ci mettano passione nel commentare i match della domenica. Mi sono reso conto che le partite non si disputano più soltanto nell'ultimo giorno della settimana, ma tra gli incontri per le migliaia di coppe in palio, piuttosto che per i trofei di lunga memoria, i calciatori sono tenuti a gareggiare quasi ogni giorno e di conseguenza le polemiche e i commenti sulle partite aumentano a dismisura. Ciò che davvero trovo esilarante, è sentire chi filosofeggia di sport. Spesso mi imbatto in personaggi che hanno da ridire su qualsiasi squadra, nonché la propria, come se fossero i più esperti esponenti calcistici mai visti al mondo; per cui giudicano male tutte le prestazioni dei campioni, per non parlare dell'arbitraggio che è immancabile in una discussione, arrivando in fine sulle scelte tattiche degli allenatori. Io ho sempre sostenuto la tesi, che sia facile parlare quando non si è in campo a lottare per il risultato, cioè essere tra i 22 giocatori con lo spirito, non significa presenziare davvero con il proprio corpo, quindi uno può sostenere quello che più ritiene opportuno, ma giocare è poi tutta un'altra cosa.
Il gusto della polemica credo che provenga dalle trasmissioni televisive, più o meno quotate, che vanno in onda dopo gli incontri, ma che perdurano poi, per tutta la settimana a venire. Ci sono i giornalisti sportivi insieme a vecchi allenatori ed ex calciatori, che discutono su tutto ciò possa essere discutibile per ore e ore, senza mai arrivare a nulla di concreto. Litigano, si insultano, a volte arrivano a querelarsi a vicenda al termine di una controversia calcistica, dopo avere discusso inutilmente su cose già compiute e quindi non modificabili, oppure sostengono con ardore ipotesi su fatti astratti mai avvenuti, a me sembra follia. L'atteggiamento delle persone comuni, richiama molto il modus operandi degli addetti ai lavori, ed è inevitabile sentire in un luogo pubblico, gente che s rifà alle polemiche televisive ormai superate e nonostante ciò, coinvolge chiunque abbia in sé un minimo d'interesse per la questione in atto. Si può quindi stabilire senza errori che una partita si svolge in 90 minuti, ma la fine effettiva, arriva con l'inizio di un nuovo scontro tra altri due club la settimana seguente. D'altronde quale paese ha terreno più fertile nell'ambito calcistico, di quello che ha la forma di uno stivale in procinto di sferrare un calcio all'isola che le sta davanti?
Vivo in un paese strano.

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