sabato 27 dicembre 2014

SIAMO NATI PER SOFFRIRE

Noi esseri umani, appartenenti alla categoria, classico-normali, siamo soggetti all'ingiuria del dopo festività. Nella routine settimanale composta da tutta una serie di giorni lavorativi lunghi e faticosi, nel momento in cui si ha la possibilità di riposarsi un po', magari festeggiando senza pensare a nulla, ecco che arriva l'influenza a bloccarci a letto. Oggi mia figlia si è svegliata di buon mattino, vomitando come Regan de L'esorcista. Dopo un paio d'ore ho sentito un mio amico, che ha avuto lo stesso problema, non solo con sua figlia, ma anche con tutto il resto della famiglia, e dov'è capitato tutto ciò? Ma in montagna è chiaro.
Sono dell'idea che la nostra classe lavoratrice, non abbia diritto ad un po' di relax, perché, qualora ci dovessimo abbandonare all'ozio, il nostro karma ci richiama all'ordine, con tutta una serie di sfighe inviate nei giorni di festa. Invece se adempiamo ai nostri doveri, con la fatica ed il sudore, stranamente, godiamo di ottima salute.
Sono anche convinto del contrario, cioè: se un individuo che fa parte della classe elitaria, dovesse mettersi a lavorare seriamente, avrebbe le peggio sciagure fisiche. Certo perché, dopo una vita spesa a non fare niente. è ovvio che se il fisico e la mente vengono sollecitati per lavorare, questi si ribellano. Penso sia una questione (no di feeling alla Cocciante) ma bensì di collocazione sulla lunga scala sociale. Sì perché nessuno può avere un posto, laddove questo non gli spetta. Se si nasce Fantozzi, si resta fantozziani a vita; se si nasce Rockeffelr, alla fine si diventa un pupazzo.


Attenzione, sono ufficialmente in ferie da un'ora, ho appena messo piede in casa e... sto male anch'io.
Non c'è n'è, questa è la dura legge del ragionier Ugo.


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