martedì 4 agosto 2015

ESPERIMENTO POCO RIUSCITO

Sarà che a Milano è in atto l'Expo o che molta gente le ferie le salta per una questione prettamente pecuniaria, fatto sta, che nel capoluogo lombardo è rimasta un sacco di gente. Oggi ho notato, un elevata presenza di auto in fila, pronte a strombazzare ancor più agguerrite che non nel resto dell'anno. Vuoi per il caldo o vuoi che sono avvelenate per le ferie mancate, comunque la situazione mi è sembrata la solita. L'unica cosa che torna con una certa ciclicità, è la mia desolazione domestica estiva!
Ieri sera ho portato la mia famiglia al mare, dopo la grande delusione sarda, eppure, la mancata destinazione balneare non pare averli scalfiti più di tanto anzi, a quanto a pare, i miei bimbi sono euforici per i bagni fatti durante tutta la giornata di oggi. Questo è quanto mi ha detto mia moglie.
E io? A casa, come al solito...
Attenzione, sono ben contento per i miei figli che se la spassano al mare e si divertono come dei matti, ma io purtroppo, mi annoio da morire. In realtà non sono passate nemmeno 24 ore dalla mia partenza per far ritorno a casa, eppure, in quelle due ore che ho trascorso da solo, non sapevo cosa fare.
Per tenermi occupato, prima di andare a lavoro ho cucinato le pad thai e mi chiedo il motivo della mia prodezza culinaria. C'è da tenere presente che in casa avevo solo i noodles e una scatola di ceci, mica tutti quegli ingredienti che servono a rendere gli spaghetti tailandesi, una vera leccornia. Ho scoperto a mie spese, che la pasta di riso con i ceci non vanno minimamente d'accordo, soprattutto se bisogna aggiungerci anche il condimento in dotazione. Dovevo ammazzare il tempo e per poco non ammazzavo me stesso; erano orribili. Da qualche tempo a questa parte, mi diletto con gli udon in brodo o i ramen saltati e vengono anche piuttosto bene, oddio, a mia moglie piacciano, a un giapponese autentico, non saprei. Ecco le pad thai sono state un azzardo, una cosa che non avrei dovuto fare, non soltanto per la mia poca esperienza, ma soprattutto perché quando sono a casa da solo non mi viene voglia di cucinare e quando lo faccio, le pietanze rispecchiano esattamente la loro qualità, cioè: fanno pietà.


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