Quando sento al telefono mia moglie e mi chiede cosa faccio durante il giorno, io le rispondo semplicemente: scrivo. L'unica cosa alternativa alla scrittura è la palestra, e lo faccio solo per un senso di colpa latente che mi obbliga ad andarci, vista la spesa mensile. Ah già, poi c'è il lavoro.
Nelle lunghe ore solitarie mi immergo completamente nella vicenda del mio ultimo libro, non mi accorgo delle ore macinate e di quanto sia produttiva la sessione giornaliera. Di solito scrivo di notte a lavoro, ma ultimamente è diventato difficile poiché le richieste notturne sono decisamente aumentate e questo richiede una grande attenzione da parte mia, ciò però va a ledere la mia storia.
Durante il giorno scrivo prima di andare in palestra, al ritorno mangio e ritorno subito a scrivere finché non devo andare a lavoro. Quando rientro a casa, scrivo ancora un po' e prima di chiudere gli occhi fino all'indomani, leggo. Questa è la mia giornata tipo.
Mia moglie simpaticamente mi prende in giro dicendomi che conduco una vita noiosa. Potrei a detta sua, uscire con gli amici, andare da qualche parte e fare tutto ciò che non mi è permesso quando siamo al completo in casa. In effetti è vero, però nulla mi dà più soddisfazione del comporre storie. Gli amici li vedo quando vado a suonare e anche questo mi appaga parecchio, ma se dovessi decidere di uscire per andare a bere, non mi viene nemmeno la voglia di proporlo a qualcuno. Altra cosa che non può essere scissa dalla composizione editoriale è la musica. La radio è sempre accesa per creare un po' di compagnia a me e ai miei gatti, ma quando scrivo ho bisogno del mio iPod, sennò le pubblicità passate durante le trasmissioni mi distraggono. In fin dei conti faccio quello che avrei fatto se fossi stato single, cioè avrei scritto e avrei ascoltato e composto musica. Le alternative sarebbero potute essere due:
1- sarei diventato un grande scrittore e musicista.
2- mi sarei chiuso in casa senza concludere nulla.
Dato che non sono single, ma bensì, sono un marito e padre di tre figli, non corro il rischio di annullarmi dentro le quattro mura domestiche, anche se durante il periodo solitario estivo, ciò vado molto vicino.
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