mercoledì 12 agosto 2015

LA RIVINCITA DEL BATTERISTA

Sembrerà strano, ma uno strumento rispecchia molto la personalità di chi lo suona. La codifica di una band è presto fatta:

Il cantante: è il frontman, per cui la star.
Il chitarrista: (solista) si contende le attenzioni del pubblico con il cantante ed è considerato il genio del gruppo.
Il bassista: è l'elemento più misterioso, fuori dai luoghi comuni, quello anticonvenzionale (questo discorso non vale per Gene Simmons)
Il batterista: ?
Ieri sera, stavo ascoltando Rock Bazar di Massimo Cotto su Virgin Radio ed ha raccontato un aneddoto, come sempre d'altronde. Ebbene, l'oggetto di questa puntata erano appunto i batteristi. Esordisce dicendo: "E' ormai nota, la poca attitudine intellettuale dei batteristi..."
Ehhhh????

Chiaramente, il giornalista non aveva nulla di personale contro i drummers, riportava solo quello che nell'ambiente circola da qualche decennio, cioè che i batteristi siano piuttosto stupidi. Essendo stato chiamato direttamente in causa da questa calunnia, lì per lì me la sono presa; poi però ho cercato di capire per quale motivo si pensa questo di noi percussionisti rockettari.
Il prototipo del batterista rock è una persona che ha una certa carica emotiva, fisica e di presenza scenica, ben più grande del resto della band. E' quello che si sente di più anche se non richiede un supporto elettrico, come gli amplificatori; Certo, in un live bisogna microfonare i tom e i piatti, ma anche senza, si sente eccome.
Inoltre c'è da dire che lo strumento è ritmico, perciò non si possono suonare melodie che facciano sognare come la chitarra o il pianoforte, quindi si pensa, a torto, che chi suona tale strumento, non abbia sentimenti profondi da esternare. Di conseguenza il batterista, rimane soltanto una persona pronta a fare casino, a picchiare duro e darsi l'affanno ad ogni canzone, insomma, che sia solo istinto e niente ragione. Ora, non è perché non c'è uno studio armonico o un fraseggio delicato dietro ad una canzone, che subito si debba arrivare alla conclusione, che chi si siede dietro ai tamburi non abbia il cervello per essere un individuo profondo. E' ingiusto! Basti pensare a Phil Collins, a Dave Grohl, solo per citarne un paio. Ok, loro hanno poi cambiato ruolo e strumento, ma solo perché sarebbe difficile cantare per due ore mentre ci si muove freneticamente. La canzone ne risentirebbe.
Io però sapevo che i batteristi di solito vengono considerati i più pazzi della band tipo, come Keith Moon o Trè Cool, non credo che siano o siano stati, degli stupidi, solo esuberanti direi. Ma se poi si parla di John Bonham, in questo caso non si può non definirlo come un genio delle percussioni. In breve anche tra i batteristi ci sono persone che nutrono pensieri di un certo spessore.
Una volta Chad Smith dichiarò: "Anche i batteristi hanno dei sentimenti." Peccato che però poi, questi sentimenti non vennero condivisi pubblicamente. Ma sì, meglio così, in fin dei conti noi batteristi ci apriamo solo a poche persone. Concludendo posso affermare che, sicuramente noi batteristi possiamo apparire come un nucleo di forza ed energia, misti a pazzia ed eccentricità, ma dentro di noi "batte" anche un cuore tenero e risuona un cervello di tutto rispetto.




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