mercoledì 9 dicembre 2015

ORRORI DI ORTOGRAFIA

La mia prof. di Lettere delle medie, era solita appellare gli errori nelle verifiche come: orrori ortografici; proprio per la bruttura della scrittura e lo sdegno che tali sbagli, le procuravano in cuor suo dopo tanti anni di insegnamento.
Io ho avuto dei compagni di classe che sbagliavano a scrivere il proprio nome e cognome nell'intestazione dei compiti in classe, tipo: inversione mischiata del nome+cognome, oppure, parole inventate di sana pianta come: "rino c'è ronte" per identificare il rinoceronte; insomma, dei veri colpi di genio.
Scrivo questo post, non tanto per screditare gli ideatori di neologismi, prodotti dalle loro menti ancora fresche di nozioni grammaticali, bensì, per spezzare una lancia a loro favore.
Certo gli errori sono imbarazzanti e in effetti fanno davvero rabbrividire quando si leggono sugli articoli del più noto giornalista o magari, nelle dediche d'amore sui muri e perfino sui cartelli stradali dove appare un bell'errore all'interno di una parola; ma ancor di più scriverli di proprio pugno!
Gli errori gettano un'onta indelebile di vergogna in faccia a chi li ha prodotti, poiché pensa di lasciare un messaggio importante per i posteri, quando in realtà ha tirato fuori chissà quale strafalcione!
Sia chiaro che nessuno è escluso dal produrne, specialmente, se nel momento in cui la mente è impegnata a scrivere, si viene disturbati da un milione e mezzo di persone che a causa della mancata concentrazione, fanno schiacciare un tasto per un altro o fanno perdere il filo del discorso o chissà cos'altro. Non nego che questo sia proprio il mio caso.
Tutti facciamo errori nella scrittura per il semplice motivo che la lingua italiana è tra le più complicate e difficili del mondo, per cui se non vengono studiate bene tutte le regole che la compongono, queste brutture o meglio, orrori; si riproducono come conigli nei testi scritti. Perciò bisogna studiare bene e leggere molto, non c'è altro da fare se si vuole evitare questo:




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