lunedì 21 dicembre 2015

AFTER SHOW

Quel famoso giorno è arrivato ed è pure passato, come giusto che fosse poiché il tempo è inarrestabile. Quale giorno? Ma il concerto dei 20 Euros For Love, ovvero, l'evento più atteso dell'anno. (almeno da me)
"Inanzitutt Bob", come direbbe Mick Jagger in una fantastica parodia doppiata, ci hanno detto che molte persone hanno creduto che la serata al Baraonda costasse 20 euro, proprio il nostro nome e per la posizione infelice dov'è stato scritto, cioè alla fine del flyer. Va beh, pazienza, tanto io sono rimasto in tutto un paio d'ore o forse meno, quindi del pubblico me ne sono infischiato altamente. Gli unici per i quali ho provato l'unico vero interesse della loro assoluta presenza, l'ho avuta per i miei figli e per mia moglie, il resto ha fatto solo numero per i gruppi successivi al nostro.
A differenza di quanto il flyer appena citato, faceva intendere la nostra ultima posizione, abbiamo suonato per primi e forse per questo, siamo stati pure penalizzati.
La nostra performance durava appena 18 minuti, quasi diciannove, se ci mettevamo anche le pause tra un brano e l'altro. Eppure, agli occhi degli organizzatori è sembrato troppo lungo e così ci hanno intimato di smettere a metà esibizione, non permettendoci di portare a termine la nostra scaletta. Avevamo a disposizione 25 minuti, ma dopo 15 siamo scesi, o meglio, ci hanno fatto scendere.
A parte questa nota dolente (è proprio il caso di dirlo) l'esibizione in sé è stata molto buona, nonostante la spia rivolta dalla parte opposta alle mie orecchie e per ciò, ho sentito solo un terzo di quello che i miei soci sul palco hanno suonato. Ovviamente non sentendo le loro parti, ho suonato a memoria e il più delle volte si sa, la memoria vacilla; se poi ci aggiungiamo delle gustose fragranze molto "speziate" che si libravano nell'aria mentre suonavamo, beh va da sé, che qualche colpo mi è sfuggito. Però il bello di suonare delle canzoni inedite è che degli errori non se ne accorge nessuno, anche se personalmente sono rimasto un po' insoddisfatto della mia performance. Ma sì, chissene! Ho rotto il ghiaccio formatosi dopo 9 anni di inattività pubblica e va bene così. poteva andare molto peggio, questo lo considero come un giusto compromesso. D'altronde i primi concerti hanno sempre qualcosa di strano intorno, di anomalo, di inaspettato. E' come un rito di iniziazione o un battesimo pagano, per cui chi si presenta dinnanzi al dio del rock, deve essere sacrificato come un tenero agnellino, per poi divenire una belva nei concerti successivi e credo che di date ce ne saranno ancora, dato il nostro sacrifico di sabato. Cavoli potrei dire addirittura: Balck Sabbath e vedi che tutto torna!
Forse quello che davvero vorrei per me e per la mia band, sarebbe di cambiare una volta per tutte le location e l'utenza alla quale la nostra musica è rivolta. I centri sociali mi hanno stufato, hanno fatto il loro tempo. Ho praticamente suonato sempre in posti del genere e ora credo che sia giunto il momento di cambiare, sia perché la nostra musica non ha nulla a che vedere con la politica, sia perché nelle serate hardcore, centriamo come dei vegetariani in una macelleria e poi vorrei fare un salto di qualità, come una sorta di crescita stilistica e personale. Mi piacerebbe suonare in cima ad uno dei nuovi grattacieli di Milano, chissà magari si potrebbe pure fare.
Sarà stata la novità di sentire qualcosa di nuovo, di divertente e un po' inatteso, fatto sta, che a quasi tutti i nostri amici siamo piaciuti. Ora non saprei dire se si sono complimentati con noi, perché ci hanno tirato giù dal palco, o perché con la nostra musica hanno potuto persino ballare, anziché pogare, però mi sembravano tutti molto colpiti dalla nostra esibizione. Anche se la bocca della verità sono stati i miei figli e, sapere che per loro sono stato bravo è l'unica cosa che conta per me!


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