martedì 10 maggio 2016

QUELL'INDIVIDUO PENSANTE SI CHIAMA FIGLIO

Quand'ero ragazzo e di figli non ne avevo, pensavo che il giorno in cui sarei diventato padre avrei fatto fare ai miei figli, ciò che all'epoca ritenevo fosse molto fico, tipo: andare alla feste degli amici insieme a loro, portarli al pub, ai concerti, insomma ovunque ci fosse del divertimento, non dico dello sballo, ma qualcosa di simile. Ad essere onesto, con la mia prima figlia ci sono andato abbastanza vicino a questo modo di crescere i pupi, ma per fortuna ho avuto una donna affianco a me che mi ha fatto rinsavire immediatamente.
Uno dei miei obiettivi era quello di fare a mia figlia un battesimo pagano, che consisteva nel bagnarle il capo con la birra, in un locale dove ero considerato un resident. Ovviamente mia moglie ha negato fin da subito una tale idiozia e la ringrazio, però l'idea di fare una cosa estrema come questa mi galvanizzò parecchio.
Il primo periodo della mia prima paternità, ero ancora legato a quella sfera di amici piuttosto casinisti ed io, in quanto loro amico e molto spesso anima delle feste, avrei voluto far partecipare la mia famiglia a questo genere di avvenimenti. Ho creduto che fare il genitore moderno fosse corretto, che far conoscere i miei amici fosse un passo obbligato, che condividere con lei i miei stessi interessi fosse una cosa che ci poteva unire come un'unica identità. Ma non è così.
Quando portai quelle poche volte mia figlia al mio pub preferito in realtà non fu molto fico, mica per me, ma per lei, povera piccina. La volta invece che andai con la mia piccolina a casa di amici, per poco mia moglie non mi uccise (e come sempre aveva ragione) dato che la situazione fu decisamente troppo malsana per una bambina piccola. In quell'occasione non era il caso che vedesse gente poco lucida, che respirasse quintali di fumo passivo, che intorno a lei ci fossero solo alcolici e soprattutto che non ci fosse nessun bambino come lei a farle compagnia giocando insieme.
Poi una volta al mare, degli amici ci invitarono sulla spiaggia ad assistere al concerto dei Marta sui Tubi e ok, lo scenario era ben diverso e di figli ne avevo due, però non era un posto adatto a loro; ragion per cui, mi sono reso conto che forse fare il papà rocker, piuttosto che quello alternativo o "giovane", può essere divertente solo se sporadico e non se è l'abitudine.
Avevo un'amica che divenne genitore (single) prima di me e di tutti gli altri amici, posso dire che la figlia la seguiva ovunque, proprio come quella volta al Tipota che la mise con il seggiolino dell'auto sul tavolo e intorno alla piccola creatura, una nube di fumo l'avvolgeva come la nebbia londinese, a quei tempi si poteva fumare ancora nei locali. Mi ricordo che venne tacciata come madre snaturata da tutti i clienti fumatori che sbuffavano in faccia centinaia di sigarette. Forse avevano ragione, per questo poi se ne andò.
Una volta sentii dire di una tizia che conobbi tempo fa, che questa andava ai rave e lasciava in casa il bimbo da solo a dormire, oppure cosa ancor più impressionante, che lo faceva restare in macchina fino a fine serata. Questo è decisamente estremo, ma forse per lei poteva sembrare cool e figo sia per lei, sia per il figlio; a parer mio sembra solo incoscienza.
L'unica volta in cui i miei bimbi mi hanno visto suonare dal vivo, per poco non diventavano sordi, non tanto per la musica che suono con la mia band, ma per i gruppi hardcore saliti dopo di noi. E poi anche tutti gli amici ubriachi oppure strafatti che sono venuti a salutare me e la mia famiglia, ebbene, non sono cose che dei bambini dovrebbero vedere dato che si dovrebbe preservare il più a lungo la loro innocenza. Per queste cose c'è tempo.
Può sembrare figo portare i bambini nei luoghi dove gli adulti si divertono, ma non è così perché loro giustamente non si divertono come noi. Basta pensare che un adulto non trova spassoso passare la giornata al parco giochi, così un bambino non trova entusiasmante assistere ad un concerto hardcore o trovarsi in mezzo ad un branco di ubriaconi in un pub.
A ognuno il proprio posto, gli adulti con gli adulti e i bambini con i bambini, questa è l'unica cosa certa e giusta. Stai a vedere che nei parchi poi, ci si diverte pure di più.
Beata innocenza.


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