lunedì 16 maggio 2016

IN CERCA DEL FATTORE "X"

Devo riconoscere che del programma X Factor so davvero pochissimo. Mi sono limitato alla prima edizione con la vincita della Ferreri, (ammesso che fosse la prima, ammesso che abbia vinto lei) per il resto il buio.
Oggi per caso, sono finito davanti al palazzo della Regione Lombardia con mio figlio addormentato nel passeggino e mi sono imbattuto in una fiumana di persone in attesa del loro turno per l'audizione. C'erano un sacco di ragazze e di ragazzi, di giovani e di meno giovani, tutti abbigliati all'ultimo grido rimarcando quel cliché un po' scontato che vuole l'artista un tipo eccentrico. Alcuni provavano con la chitarra, altri intonavano un canto corale con tanto di coreografia annessa, per ammazzare l'attesa estenuante di esibirsi di fronte a qualcuno che da lì a poco li avrebbe giudicati. Sicuramente quelle sono ore interminabili e con tutta probabilità, ci saranno state persone che arrivavano persino da città lontane, per cui è giustificato il nervosismo e la stanchezza, ma ne vale veramente la pena?
Io non giudico e nemmeno critico chi si presenta a questo talent con lo scopo di coronare un sogno, ovviamente, sono persone alle quali piace la musica e magari vive per questo, però io personalmente non lo farei anche se la musica è forse la mia più grande passione.
Oggigiorno l'ambiente musicale è cambiato moltissimo rispetto a solo una decina di anni fa, per non parlare da quando ho iniziato a suonare io e va beh, a tutto il glorioso passato della storia dei grandi nomi.
Ora; non è che vorrei fare l'uomo vissuto, piuttosto che il purista musicale, ma ai miei tempi (oddio, ho usato davvero questa frase da anzianotto?) si suonava ancora per esprimere quella voglia di ribellione covata dai giovani, come un dissenso non del tutto esaurito nei trent'anni precedenti; come se negli anni '90 ci fosse stato un colpo di coda della scena hippie e punk ma più moderno e con delle tematiche nuove. Gli anni '90 hanno visto nascere le posse, il new metal, il crossover, il trip pop, il brit pop e l'hip hop (così ho chiuso in rima) e c'era ancora una scia di new wave che faceva fatica a staccarsi da certi gruppi, per cui si è detto e fatto molto in quel decennio.
Con l'avvento dei talent la musica è diventata pura esibizione fine a se stessa, uno show per intettenere un spettatore da casa e niente di più, per cui tutti coloro che si sentono dotati di talento; appunto, vogliono salire sulla giostra della notorietà e scendervi il più tardi possibile.
Credo che arrivare velocemente al successo, comporti il declino altrettanto velocemente e per questo la qualità di ciò che viene prodotto non ha molto valore, è fatto per essere consumato e dimenticato in fretta.
Il mio concetto di musica è differente, la produzione del disco non è sovvenzionata da nessuno (purtroppo) l'esibizione live è pensata per un pubblico e non per i telespettatori e al successo si arriva facendo molta gavetta.
Il fattore x probabilmente verrà trovato in uno di quei ragazzi che partecipano al programma, ma è molto facile trovarlo negli artisti che ancora credono che la musica sia un concetto più alto rispetto ad un disco confezionato da professionisti del pret a porter musicale, forse in questo caso si dovrebbe chiamarlo fattore XXL.

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