giovedì 6 novembre 2014

A - K- TOH -YO.

Un giorno un sarto/a, volle inventare qualcosa di speciale, ma non seppe dove indirizzare le sue idee. Si fece un bagno caldo per rilassarsi e magari, con l'aiuto dei vapori e della soffice schiuma, sarebbe sorta quell'ispirazione che tanto cercava. Rimase in ammollo per più di due ore senza raggiungere nulla di concreto, al che uscì dall'acqua oramai fredda, sconsolato/a dalla sua poca fantasia. Rimase in piedi dentro la vasca con i brividi sparsi sulla pelle, prese l'asciugamano e si coprì, in quell'esatto istante venne colpito, come un albero da un fulmine, dall'ispirazione tanto desiderata. Egli/ella pensò, "Ma se inventassi un asciugamano che si possa indossare a fine bagno?"  Quello fu il giorno dell'invenzione dell'accappatoio, ovvero un oggetto inutile.
Ho cercato su internet l'inventore di questo capo da bagno, ma le mie esigue ricerche non hanno avuto risposta, però sono venuto a conoscenza, che non sono l'unico a considerare l'accappatoio una cosa senza utilità alcuna. Ho inventato una brevissima storiella, per capire cosa possa aver pensato colui o colei che inventò questo accessorio, proprio perché non è venuto fuori il nome dell'inventore. Non credo di essere andato molto lontano dalla verità, ma se qualcuno sapesse come sono andati veramente i fatti, me lo faccia pure sapere.
Scrivo questo post in relazione, all'ultima doccia notturna avuta ieri. Di ritorno dal lavoro, sono spesso un bagno di sudore, dato che arrivo in bici, è quindi cosa buona e giusta, lavarsi prima di entrare nel letto.
1 per una questione di igiene personale, ovviamente.
2 anche per una questione di rispetto nei riguardi di mia moglie.
Una volta finita la doccia, mi sono accorto che non avevo a portata di mano, il mio asciugamano grosso da bagno, mi sono sentito smarrito. C'erano due possibilità, usare l'asciugamano piccolo per le mani, appunto, oppure usare l'accappatoio di mia moglie. Avrei dovuto scegliere la prima opzione.
Data la necessità di uscire dalla doccia e poi andare a dormire, ho preso quell'accessorio inutile per tentare di asciugarmi. Io ho sempre odiato questo indumento e lo uso solo dopo la doccia della palestra, ma l'opinione che ho per questo ammasso di tessuto non cambia.
Mi copro con l'accappatoio rosa shocking e saranno state le dimensioni ridotte rispetto al mio corpo, o forse perché funzioni asciugatrici non ne ha mai avute, sono uscito come se non avessi nulla addosso, di conseguenza intorno a me ho creato il Mar Mediterraneo. Le mie ciabatte a quel punto si sono intrise d'acqua per cui sono divenute inutilizzabili. Ho preso lo straccio che per fortuna era sotto il lavandino per asciugare il pavimento e la mia temperatura corporea ha iniziato a salire, come una pentola a pressione. Ho percorso il corridoio con i piedi fradici, cercando un altro paio di ciabatte da usare e come per magia, c'erano a portata di piede, quelle di mia moglie. Nel frattempo la mia gatta, che è l'unico felino ad adorare l'acqua, si è infilata nella vasca bagnata, non contenta, si è accucciata nelle piccole pozze da me create al di fuori e si fatta il bagno pure lei. Poi però è andata in giro per casa, infradiciando tutto. Io l'ho inseguita con le ciabattine di mia moglie e l'accappatoio, piccolo anche quello, nel tentativo di fermarla. La temperatura all'interno del maledetto indumento si è fatta lavica e ho cominciato a schiumare come un cavallo da corsa, nonostante avessi tutto aperto sul davanti. Sembravo un super eroe dalle dubbie tendenze, bagnato di sudore esattamente come quando ero entrato nel bagno per lavarmi. Se avessi avuto il mio asciugamano sarebbe stato tutto molto più semplice, ne sono certo.

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