lunedì 24 novembre 2014

LAVORI IN CORSO

In attesa del nostro terzo pargolo, stiamo preparando la casa nel migliore dei modi, per renderla accogliente anche per lui. Di lavoretti da fare ce ne sono, il più grosso di tutti è la tinteggiatura della stanza dal letto, in programma mercoledì. Oggi invece, ho pitturato la finestra del bagno e quella della camera da letto, in più ho messo una parvenza di basi preparatorie in vista dell'intervento cromatico della camera matrimoniale. Tra un'azione e l'altra, mia moglie, nonostante abbia un pancione abnorme, ha rivoluzionato gli armadi dei miei bimbi, setacciato il loro guardaroba e fatto una cernita di tutto il superfluo. Il risultato è stato eccezionale, gli armadi ora sono ordinati come un archivio bancario, nonché gli indumenti sono quelli adatti alla stagione in corso, un vero cambiamento. Certo, attuare il turbine del riassestamento della casa di domenica è un po' eccessivo, forse sarebbe stato meglio dedicarsi all'ozio e al riposo, come l'ultimo giorno della settimana richiede, però abbiamo una certa fretta nel compiere tutti questi miglioramenti, quindi oggi il relax ce lo siamo scordati. La cosa positiva è che mia moglie ed io, in questo genere di cose siamo una premiata ditta. In quasi otto anni che stiamo insieme, abbiamo cambiato casa cinque volte, escludendo quella mia di partenza e in ogni occasione, abbiamo ristrutturato, cambiato e dipinto, gli appartamenti che ci hanno ospitato, come un manipolo di agguerriti magùt. Forse la nostra forza sta proprio in questo genere di affari, tanto, da poter creare addirittura una piccola impresa. Mia moglie sarebbe felicissima di lavorare in questo settore, io forse un po' meno, ma con lei che mi dirige nell'organizzazione, tutto risulta più semplice. Personalmente sono un gran pasticcione, potrei iniziare a fare centinaia di cose in contemporanea e non terminarne nemmeno mezza, per questo lascio a lei il compito della direzione dei lavori. Io sono la forza fisica, il braccio violento del ristrutturazione, come Pastamatic lo era in cucina. Su quello non ho problemi, mica vado alla Virgin per tenere i miei muscoli a riposo, li faccio fruttare e lavorare sodo. Se però devo mettere giù un piano di lavoro, potrei impiegarci due mesi e mezzo, il tempo giusto per l'arrivo del mio terzogenito. Il suo primo giorno in casa lo passerebbe dentro uno scatolone con affianco una latta di vernice, ahi ahi ahi, amico no-buono.
Sono a lavoro e mi si chiudono gli occhi dalla stanchezza, però sono soddisfatto di aver fatto un grosso passo in avanti nei lavori di casa, ora manca poco, ci vuole solo un pochino di costanza e pazienza e ogni cosa arriverà al termine come tutte le volte che abbiamo messo le mani sui pennelli, piuttosto che ciarpame vario. Una volta poi, aver messo tutto in ordine cosa faremo?
Cambieremo casa e su ricomincia! (spero proprio di no)


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