sabato 8 novembre 2014

AVERE UN ANZIANO PER AMICO

Avere figli da giovani è una cosa meravigliosa, per tutta una serie di motivi, quali: si hanno maggiori energie per stare dietro ai pargoli durante la fase di crescita, quella in cui sono dei terremoti, per intenderci. Non si hanno delle idee, o ideologie superate da un milione di anni. Si è ancora in un momento di affermazione lavorativa, per ciò più grintosa, rispetto a chi ha già fatto tutto il suo percorso e si sente "arrivato".Penso che questo atteggiamento lo si trasmetta anche ai figli per le loro attività. Si ha quella voglia di creare giochi più creativi, a parer mio, invece del "FACCIAMO-LA-SOLITA-TORTA-INSIEME", che oltre a far diventare dei bidoni, sia genitori che figli, sviluppa solo delle capacità individuali, tralasciando il senso di aggregazione che si attua con lo stare fuori a giocare. Spesso i genitori vetusti evitano di andare all'aperto, perché il clima, potrebbe causare loro dei fastidi reumatici, quindi stanno alla larga dei luoghi come parchetti, piscine e affini.
Mia moglie ed io facciamo parte della categoria dei genitori giovani e siamo davvero in pochi ad essere catalogati come tali, tra i tanti di quelli che frequentiamo dico. I genitori degli amici dei miei figli, hanno un'età che si aggira tra i quaranta e i cinquanta e molto spesso ci sentiamo dei pesci fuor d'acqua. Avendo una così grande differenza di età, viene difficile instaurare dei discorsi che non siano quelli superficiali, poiché non abbiamo altri punti in comune, se non i figli. Sia chiaro che siamo ben contenti che i nostri figli siano circondati da tanti bambini e facciano nuove amicizie, però se costoro avessero dei genitori nostri coetanei, sarebbe un pochino meglio. E' difficile essere sempre cordiali e disponibili al colloquio con tutti, specialmente quando gli argomenti che si trattano, hanno dei tempi generazionali diversi. Come sostiene mia moglie, la difficoltà che troviamo nel rapportaci con queste persone, sta nel fatto di non avere un vissuto comune, cioè di non aver fatto delle esperienze uguali alle nostre. Alcuni argomenti, sono dei veri e propri tabù, o se vengono tirati in ballo, si ha la sensazione che siano tremendamente nostalgici.
Credo che la generazione anni '80 sia quella più dedita agli eccessi, nel senso che avendo vissuto in un periodo di gran benessere sociale, abbiamo depredato le aspettative dei nostri genitori, riducendoci come degli stracci quando eravamo liberi da ogni impegno. Molti di noi hanno seguito l'università, ma non l'hanno poi conclusa, ci siamo bevuto e fumato quei facili soldi che riuscivamo a guadagnare. Siamo stati esclusi dal mondo lavorativo ben remunerato per colpa della crisi, siamo cresciuti tardi, rispetto ai coetanei di dieci anni prima. Tutto questo bagaglio o fardello, si sente molto se si parla con qualcuno che potrebbe avere persino l'età dei miei zii, per non dire dei miei genitori.
Quando mia figlia andava all'asilo, mia moglie ed io, eravamo visti un po' come dei ragazzini che avevano messo su famiglia troppo presto, rispetto alla normalità. Non eravamo certo snobbati dagli altri papà e mamme, però mi sentivo (e forse anche mia moglie) come messi sotto esame da persone più grandi di noi. C'è da aggiungere, che pochi dei nostri amici hanno seguito le nostre orme nel formare un nucleo familiare, specialmente i miei, quindi anche quando venivamo in contatto con loro, a separarci non era più l'età anagrafica come con i signorotti e signorotte di prima, bensì, una dimensione genitoriale che non gli apparteneva ancora. Siamo stati gli unici da un lato e i primi dall'altro. Ho solo un amico di vecchia data che ha figliato dopo di me e con il quale mi vedo spesso, ma per il resto della compagnia, non frequento quasi più nessuno. Ragion per cui, mi vedo costretto, ad instaurare nuovi rapporti con persone sempre più grandi di me.
Andrà a finire che per i miei quarant'anni, (cioè fra sette anni) farò una festa galattica alla Residenza Anni Azzurri, dato che coloro che frequento adesso, saranno in dirittura d'arrivo presso la hall della residenza. Non vogliatemene per quanto ho scritto, però in fondo è così, e non è neppure detto che alla fine non ci si diverta, alla residenza, in fondo è un un bel posto per una festa.


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