venerdì 30 gennaio 2015

IL PIACERE CARNALE

Dalla finestra si vede e si sente, l'inizio di una giornata stressante per tutti quelli che sono al di fuori. Per noi no, perché siamo sotto le coperte a riprenderci quel tepore lasciato qualche ora prima.
Ci scambiamo opinioni, idee e battute di spirito, poi le parole diventano sempre più dolci fino ad arrivare a dei flebili sussurri.
Inizia il rituale che ci vede interpreti di una serie di movimenti morbidi, delicati, piacevoli, sono quelli del principio dell'amore.
Vedo il suo collo elegante, libero da qualunque collana, pronto a ricevere le mie mani e le mie labbra. Bacio tutto intorno alla gola, fino ad arrivarle sotto il mento; apro la mia bocca e le lecco le labbra semi aperte, dalle quali spunta la sua lingua umida che si accende incontrando la mia.
Il profumo inebriante proviene del petto, voluttuoso e candido come piccole ciotole di panna montata. Ci affondo il mio viso e mi riempio del suo odore. L'annuso ripetutamente come se dal centro dei suoi seni provenisse una sorta di salubre brezza marina. L'effluvio mi carica a tal punto, da diventare bramoso di ogni centimetro del suo corpo. Sfioro le molecole della sua pelle e al tatto le sento lisce, fresche, quasi fossero evanescenti come tanti piccole nuvole, allora mordo leggermente l'epidermide per sentirne la consistenza; il mio gusto è colmo del suo sapore. Le pizzico l'incavo delle ascelle depilate, che profumano naturalmente di fiori. Sotto i miei polpastrelli premo quel poco che basta, per far scivolare tra le dita, quel lembo di carne soffice e, piano piano mi ci attacco con la bocca, per estrarre da lì il nettare della sua essenza; come un'ape sopra una margherita. Lecco il punto più morbido e succhio il suo tremolio, dovuto al solletico che le procuro. L'azione mi eccita così tanto, che ripropongo la stessa cosa sul suo inguine e sopra il pube. In ogni parte della statuaria bellezza del suo corpo, arrivano le mie mani e la mia bocca. Carezze, baci e teneri morsi; questa è la sequenza che adotto, per portare in evidenza ogni suo brivido.
Sento che siamo pronti entrambi, a percorrere una strada più audace, dove il calore del corpo diventa un tepore accogliente per i nostri organi, che si cercano e si stuzzicano, come due rondini in volo. Respiro il suo respiro e assaporo i suoi gemiti. E' una scossa interna che rimbalza e mi ritorna indietro; più aumenta il ritmo, maggiore è la sua intensità e la sua forza distruttiva. Le mani afferrano le sue e poi di colpo agguantano le lenzuola in una morsa ermetica. Tutto intorno si azzittisce e di colpo arriviamo insieme su quel satellite che ha come destinazione l'assoluto piacere.



Nessun commento:

Posta un commento

COME UN ANNO FA

 L'anno scorso siamo rimasti rinchiusi per mesi a causa di un virus letale, sconosciuto e altamente aggressivo, dopo un anno siamo ancor...